OCEANO : discarica della Terra

Il  71% della superficie terrestre è ricoperto da acqua.

Se pensiamo che questa percentuale è composta da circa 86 mln di tonnellate di plastica, forse dovremmo iniziare realmente ad aprire gli occhi e ad intervenire per cercare di ridurre il danno che stiamo apportando al nostro Pianeta da ormai generazioni.

Importanti novità sono state introdotte dal disegno di legge approvato in data 24 ottobre 2019 per quanto riguarda la tutela delle acque marine.

La cosiddetta “Legge Salvamare” è la nuova frontiera verso un mondo più green e una maggior tutela del patrimonio pelagico.

Questa legge prevede:

  • possibilità da parte dei pescherecci di portare a terra i rifiuti pescati “accidentalmente” in mare (RAP), equiparandoli e assimilandoli ai rifiuti prodotti dalle navi e scaricati in porto. Ciò fin ora non era possibile  in quanto  comportava che i costi di smaltimento fossero a carico dei soggetti che catturavano in rete questi rifiuti speciali, implicando di conseguenza il rigetto in acqua;
  • possibilità di assimilare ai rifiuti urbani quelli volontariamente raccolti (RVR) in spiaggia, mare o acque interne (laghi, fiumi) dai volontari.
  • Possibilità di riutilizzare il materiale vegetale trasportato dai fiumi o depositato in riva come biomassa per la produzione di energia.

La legge stabilisce che i costi inerenti lo smaltimento di questi rifiuti vengano spalmati sull’intera popolazione nazionale e non solo sui Comuni che decidono di introdurre questa iniziativa.

Non mancano però perplessità da parte del WWF.

Secondo l’ente ambientalista, prima di approvare questo disegno di legge è necessario effettuare le opportune verifiche relativamente alla concreta possibilità di smaltimento di questi rifiuti e all’assimilabilità di questi agli scarti urbani.

Ma,in base a quali criteri i rifiuti vengono catalogati?

  • In base alla loro ORIGINE abbiamo:
    • RIFIUTI URBANI, tutti quelli provenienti da civili abitazioni, da spazzamento stradale o pulizia di aree verdi;
      • RIFIUTI SPECIALI, tutti quelli provenienti da attività industriali, agricole, artigianali, commerciali e di servizi e in cui, fino a questo disegno, venivano riclassificati anche i marini.
  • In base alle loro CARATTERISTICHE, i sopracitati si dividono in:
    • PERICOLOSI
      •  NON PERICOLOSI

La stima di animali marini morti a causa dell’ingerimento di frammenti di microplastica si aggira intorno a 1,5 mln l’anno, e questi dati sono in costante crescita comportando, nel lungo periodo, la scomparsa di numerose specie acquatiche.

Il WWF è attivo già da anni in questa lotta per la salvaguardia dell’oceano ed è speranzoso verso le manovre che recentemente sta attuando la politica tramite campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini.

Per maggiori informazioni non esitate a contattarci, saremo lieti di indirizzarVi verso i professionisti del campo .

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