TIK TOK Il tempo scorre e la privacy è sempre più a rischio.

In questo articolo ci occuperemo dei rischi più frequenti in cui si può “inciampare” nel momento in cui si accettano condizioni sulla privacy in web senza nemmeno aver letto ciò che queste comportano.

I cyber attacchi non avvengono solo per arrecare danni o disservizi al sistema.

Vi sono realtà, quali il mondo dei social, all’interno delle quali questi attacchi avvengono con il solo scopo di denigrare ed estorcere i soggetti più deboli, quali i minori.

Questi atti avvengono tramite la condivisione di immagini e video compromettenti o tramite la sextortion( truffa del ricatto sessuale).

Purtroppo questa situazione si sta espandendo a macchia d’olio, portando dietro di se non poche conseguenze.

Cresce il numero di abusi e ricatti che avvengono sui social media e le indagini sulla scorretta gestione dei dati personali sono sempre più frequenti.

Tra i casi più eclatanti quello di Tik Tok, app cinese lanciata nel 2016 che ha spopolato in tutto il mondo con circa 1 miliardo di utenti.

Profilo demografico utenti Tik Tok nel mondo

Vediamo come funziona Tik tok:

Questo social consente la pubblicazione di video brevi, della durata fra i 15 e i 60 secondi, su argomenti più svariati.

Possiamo definirla come una vera e propria tendenza del periodo, che comporta una costante competizione tra il pubblico dei più giovani, alla ricerca dell’idea più originale che possa attirare attenzione.

“Fare numeri” offusca del tutto però la consapevolezza del valore della propria privacy, e non solo.

Spesso infatti i protagonisti di questi video sono soggetti del tutto ignari di essere ripresi, ad esempio genitori o altri parenti.

Questi si ritrovano involontariamente e inconsciamente “star del web”, se tutto va bene.

Infatti il passaggio da star a “vittima del web” è molto sottile, rischiando di essere derisi per video di cui non hanno alcuna conoscenza.

Ad allarmare il Garante della privacy è l’evidente mancanza di istruzione alla privacy da parte degli adolescenti di oggi, che rischiano di violare i propri e gli altrui diritti inconsapevolmente, non riuscendo più a distinguere ciò che è giusto da ciò che non lo è.

Questi rischi, presi oggi sottogamba, potrebbero compromettere il loro futuro, potendo risalire facilmente a file compromettenti caricati senza pensarci in gioventù.

Uno strumento di tutela emanato dal GDPR è quello del DIRITTO ALL’OBLIO introdotto dall’ Art.17 del Reg. sulla protezione dei dati:

” L’interessato ha il diritto di ottenere dal titolare del trattamento la cancellazione dei dati personali che lo riguardano senza ingiustificato ritardo e il titolare del trattamento ha l’obbligo di cancellare senza ingiustificato ritardo i dati personali…”

Questo diritto si può esercitare in caso di:

  • revoca del consenso ;
  • trattamento illecito dei dati;
  • i dati non sono più necessari alle finalità per cui erano stati raccolti ecc…

Non è solo l’app Tik Tok ad essere stata indagata per aver violato il GDPR; in questo limbo rientrano la gran parte dei social network di ultima generazione.

Basti ricordare lo scandalo Cambridge Analytica di cui uno dei protagonisti era la stessa applicazione Facebook.

Il social network di Zuckerberg è tutt’ora sotto indagine preliminare insieme a Google per quanto riguarda il modo di raccolta e gestione dei dati degli utenti.

Queste notizie all’ordine del giorno dovrebbero portare ad un’ispezione più profonda sul controllo che viene adottato nei confronti dei propri figli, lasciati spesso a navigare in mari inesplorati e molto pericolosi.

Per maggiori informazioni non esitate a contattarci, saremo lieti di indirizzarVi verso i professionisti del campo .

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